Il 9 aprile 2022 a Sanremo veniva inaugurata per la prima volta l’esposizione sulla storia del Movimento LGBTQIA+ e sulle sue riflessioni costruita da Arcigay. Un anno e mezzo di lavori, iniziati durante il periodo della Pandemia, aveva visto le sette Arcigay di Brescia, Cremona, Cuneo, Genova, Imperia, Milano e Savona riunirsi online tutte le settimane per decidere che cosa e come raccontare di quella storia di cui, abbiamo scoperto, facciamo anche noi parte.
Il lavoro di gruppo, che ha affiatato tanti e tante, ha costruito un allestimento di 600 mq che è riuscito ad emozionare chi lo ha visitato, insegnando aspetti e momento di una storia ancora poco conosciuta. Sicuramente una grande emozione è stata proprio quella di chi, dopo un lungo lavoro, ha visto un risultato così grande e bello aperto al pubblico e apprezzato.
La mostra ha subito iniziato a girare per tanti luoghi d’Italia: Siena, Milano, Trento, Terranuova Bracciolini (AR), Cremona, Cori (LT), Rieti, Montopoli di Sabina (RI), Cittaducale (RI) e Certaldo (FI). Qualche volta è stata allestita solo in parte, altre volte tutta intera; ogni volta ha raccontato tante storie a tante persone.
E adesso la mostra approda anche a Savona, con il titolo di “SAVONA PRIDE | Una Comunità in Mostra”.
Il titolo cambia ogni volta e prende il nome del luogo in cui viene ospitata, perché ogni luogo deve vivere anche attraverso la mostra il suo Pride, deve vivere l’orgoglio delle identità, fiere di essere se stesse.
Grazie al patrocinio e alla collaborazione del Comune di Savona, la mostra sarà allestita nel Palazzo del Commissario nella Fortezza del Priamar, distribuita su venti sale nei due piani dell’edificio.
Anche Savona potrà quindi scoprire, così come Sanremo nel 2022, le radici del proprio orgoglio.
La mostra ospiterà al proprio interno una mostra fotografica realizzata dalla fotografa Luana Rigolli, cioè “L’isola degli Arrusi”, una mostra che racconta la storia dei 45 uomini di Catania che negli anni trenta, durante il fascismo, sono stati confinati nelle isole Tremiti, nell’isola di San Domino, proprio per la loro omosessualità. La sequenza dei loro volti, recuperati dalla fotografa nei documenti ministeriali del confino, restituisce l’identità e la dignità a uomini che se la sono vista cancellare in anni oscuri del nostro Paese.
Inoltre, rispetto al lavoro esposto nelle tappe precedenti, la Fortezza del Priamar si fa occasione per un ingrandimento e approfondimento della narrazione storica. Aumentata di oltre cinquanta unità la sequenza narrativa, è stata un’occasione per migliorare tante parti della bellissima storia di un Movimento che ha visto momenti molto diversi fra di loro: riflessioni acute e profonde in periodi in cui non sembrava possibile, fioriture di associazioni e locali, movimenti internazionali, ma anche dolore, chiusure e morti. Per poi ritrovare un nuovo orgoglio dalle ceneri, mai raffreddate fino in fondo e diventare il movimento ampio e colorato di oggi.
Non abbiamo la pretesa di raccontare tutto in questo breve articolo e speriamo che invece vogliate in tanti e tante partecipare a questo nostro momento collettivo di celebrazione della nostra bellissima storia.
Inaugurazione il 6 aprile ore 10:30 presso la Fortezza del Priamar.
Apertura dal lunedì al venerdì dalle ore 14 alle ore 18; il sabato e la domenica dalle ore 10 alle ore 18.
Ultimo giorno domenica 21 marzo.
Negli spazi espositivi si susseguiranno diversi eventi. Seguite il calendario per essere sempre aggiornati o registratevi alla nostra newsletter (v. homepage).